Picnic dal prato

In una assolata giornata d’estate, a chi non è capitato di ritrovarsi un esemplare di Musca domestica sulla propria pietanza e così rovinarsi l’appetito?

Eppure, da sempre l’uomo ha convissuto cibandosi di insetti: i greci adoravano le cavallette che ricordano le noci, mentre in America Latina si consumano tutt’oggi anche le dolci cimici e le formiche, per non citare delle delicate tarantole della Cambogia.

Secondo gli storici, l’entomofagia tipica del raccoglitore fu ostacolata dalla scoperta dell’agricoltura in Mesopotamia; gli insetti, infatti, da lì in poi vennero associati a scadenti raccolti e, dunque, odiati, ritenuti fastidiosi.

Se considerassimo i benefici che una dieta a base di grilli, scarabei e larve, però, avremmo ben poco da ridire: sono ricchi di ferro (una delle principali carenze ), persino più di una bistecca, e hanno un impatto ambientale molto inferiore.

Insomma, ridotti in farina o consumati arrostiti e speziati, potrebbero sicuramente essere integrati nella dieta di tutti i giorni e fornirebbero un’ottima soluzione a quei Paesi che non producono abbastanza alimenti.

D’altronde, anche le aragoste, le patate e altri cibi erano considerati orripilanti, mentre adesso, addirittura, occupano una posizione altolocata nella gerarchia dello sfarzo e del consumo.

Quindi, meno pregiudizi, più apertura mentale e vedrete che ad intimorire lo scarafaggio notturno sarete voi!

Vincenzo Nuzzo 3Cs

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