Sogni, Intercultura ed io

A chi ci crede, a chi non si arrende, a chi si sente troppo stretto, a chi si sente pronto, a chi viaggia per trovarsi, ai sogna-tori ad occhi aperti, agli spiriti affini: Intercultura abbraccia il globale dando a qualsiasi studente l’opportunità di studiare all’estero e sviluppare una coscienza internazionale.

Nella giornata di venerdì 07 maggio 2021, le gentilissime e super disponibili volontarie di Intercultura hanno tenuto un corso molto interessante e ben articolato riguardo alle diverse forme di linguaggio; in quell’occasione hanno anche illustrato l’esperienza didattica, formativa e personale che la fondazione Intercultura propone a chi si sente giovane.

Poiché mi è stato chiesto di introdurre me stesso e il mio testo, ho deciso di raccontarmi mediante queste poche righe che, però, esprimono meglio la mia essenza. Leggendole adesso, sembra la trascrizione di un intervento ad una seduta psicoanalitica di gruppo; d’altronde, la scrittura serve persino a questo!

“Salve a tutti,

sono Vincenzo, ho sedici anni e i sogni sono il motore della mia vita.

Davvero! Non credo di aver mai lasciato scorrere una giornata senza idearne uno nuovo, e il bello è che comincio a crederci da subito, noncurante dei rischi; certo, capita che alcune volte sbatta la testa contro la cruda realtà e che mi faccia molto male, ma alla fine proseguo sempre ridendoci su.

Molti cadono nell’errore di ritenermi troppo serio, eppure credo di essere tutt’altro; estroverso a tratti e momenti, considero la follia come sinonimo di originalità e ritengo sia essenziale possederne un pizzico per vedere il mondo sotto un’altra prospettiva.

Ad esempio, da piccolo rompevo qualsiasi cosa toccassi, dai giocattoli di mia sorella agli schermi dei computer, mentre adesso mi vedete correre a destra e a manca per l’istituto nel tentativo di aggiustarli: dunque, credeteci sempre!

Poi, ad una cena di Natale di tanti anni fa mia nonna paterna predisse con entusiasmo che sarei divenuto prete; in attesa di una vocazione improvvisa, trascorro il mio tempo libero nel verde: adoro le scienze, gli insetti e le piante, quindi quelle carnivore sono il nesso perfetto!

Nonostante la mia positività, ci sono situazioni in cui il grigio mi inghiotte e sembra che non ci sia via di scampo; in questi momenti, addirittura, le trascorse speranze irrealizzate, che avevo deriso, mi si rivoltano contro come incubi tormentosi.

È allora che la scrittura, come un palloncino trasportato dal vento, mi lega a sé e mi porta via lontano verso la notte costellata di sogni, dimora del mio spirito.

Tra questi, il desiderio di esplorare il mondo riluce sempre più; il giorno tanto atteso sembra stia per avvicinarsi e io quasi non ci credo.

Ho sempre avuto intenzione di viaggiare lontano e trovare chi mi fosse affine… non mi sentirei soddisfatto se non partissi in cerca di un luogo che possa ancor più chiamare casa, anche se dovessi fronteggiare roventi deserti, compatti ghiacciai o territori sconosciuti in capo al creato e anche più in là”.

Vincenzo Nuzzo IIICs

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